Maculopatie chirurgiche

Le maculopatie a carattere chirurgico fanno riferimento al pucker maculare (membrana epiretinica) ed al foro maculare. Sono legate ad alterazioni della interfaccia vitreoretinica, cioè della zona in cui il vitreo (la gelatina acquosa situata all’interno dell’occhio) e la retina vengono a contatto. A questo livello si verificano adesioni e trazioni anomale che si ripercuotono sulla normale struttura della macula e determinano la comparsa di una membrana (pucker) o di un buco (foro).

Maculopatie Chirurgiche - Studio Deluigi
Sintomatologia e Classificazione

La sintomatologia è comune ed è caraterizzata dal calo della vista associato ad una visione distorta delle immagini in genere dopo i 50 anni. La diagnosi è affidata oltre che alla visita oculistica con esame del fundus alla esecuzione di un esame che si chiama OCT che consiste nella scansione mediante una luce laser di tutti gli strati retinici con identificazione anche delle più piccole anomalie.

Maculopatie Chirurgiche - Studio Deluigi
Trattamento

Le patologie appartenenti a questa categoria sono trattabili chirurgicamente, con un intervento denominato vitrectomia, che viene eseguito mediante l’introduzione di tre sottilissime cannule (circa 0,5 mm di diametro), inserite nella parte posteriore del bulbo oculare attraverso le quali viene rimosso il gel vitreale ed anche la membrana che si è sviluppata sulla macula. L’intervento viene eseguito in anestesia locale e dura se non viene associato all’intervento di cataratta circa 30 minuti, non sono necessari in genere punti di sutura.

Quando è presente un foro maculare, al termine dell’intervento si inietta dentro il bulbo del gas che ha lo scopo di chiudere il foro stesso e si riassorbe nel giro di circa 2 settimane. Il recupero visivo non è immediato come dopo l’intervento di cataratta ma graduale nei 6 mesi successivi e può essere più o meno completo.

 

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